mercoledì 9 ottobre 2013
CHI SI ACCONTENTA GODE... COSÌ COSÌ
Non riesco a stimare fino in fondo una persona che non sia ambiziosa. Noto da sempre che molte persone danno un significato negativo alla parola 'ambizione', dimenticando o ignorando la sua etimologia. Ambire (mi sono documentata, lo ignoravo anche io) deriva dal latino, ed è composto da 'ambi', che significa 'in varie direzioni, in giro,di qua e di là' e 'ire', che significa 'andare'. Ambire a qualcosa e darsi da fare per ottenerla, dal mio punto di vista,è positivo. Ovviamente, è il 'come' che fa la differenza. È il passare sopra i cadaveri, è il fregare gli altri, è essere accecati dalla brama perdendo di vista i propri valori e andando spesso contro di essi, che dà un significato negativo alla parola 'ambizione'. Ma di per sé la parola è neutra, esprime un forte desiderio e una forte volontà di realizzarlo. Voler migliorare la propria vita, in qualunque ambito -lavorativo, economico, sociale, privato, sentimentale- è segno di intelligenza, di carattere, di personalità, è un omaggio alla vita stessa. Accontentarsi non è buona cosa, dal mio punto di vista, non è saggio. Saggio, per me, è essere grati di ciò che si ha, creare amore nella realtà circostante, quella in cui ci troviamo, che momentaneamente abbiamo, vederne il bello, per far sì che questa sia un'ottima base per realizzare i nostri sogni, i nostri desideri, per far sì che la nostra realtà sia davvero come noi la vogliamo. Ma non dobbiamo smettere di ambire a qualcosa di più, a qualcosa di meglio. Accontentarsi è spesso rassegnarsi, non aver fiducia in noi stessi, negli altri, nell'universo. 'Chi si accontenta gode così così' diceva qualcuno. Meglio toglierlo, quel 'così così'. Meglio pensare che se già stiamo godendo di qualcosa, possiamo sempre provare a godere anche di qualcos'altro, a godere di più.
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