martedì 15 ottobre 2013

VA TUTTO BENE (MA ANCHE NO)

Noto spesso un grande fraintendimento da parte di molte persone sul cosiddetto 'pensiero positivo'. Noto una forte tendenza da parte di queste persone a riempirsi la bocca con la frase fatta 'dai, su, pensa positivo!' È irritante esporre un tuo problema, una situazione difficile da risolvere, un tuo stato d'animo non particolarmente bello, e sentirti rispondere così. È irritante perché di base questo non è ottimismo, è negazionismo. Il vero ottimismo non è negare il problema, far finta che non esista e dirsi che tutto va bene. Il vero ottimismo, il vero pensiero positivo, è prendere atto della realtà, per quando sgradevole e difficile, e chiedersi quale insegnamento si possa trarre da essa, e come si possano risolvere certe situazioni complicate. Cercare di trarre vantaggio dai momenti brutti, difficili, faticosi, è il più grande regalo che possiamo fare a noi stessi. Essere opportunisti con la vita quando la vita è opportunista con noi. Sfruttare lei quando sembra sia lei a sfruttare noi. Utilizzare ogni difficoltà per crescere e diventare ancora più speciali. Negare che ciò che stiamo attraversando sia doloroso non porta da nessuna parte se non a mentire spudoratamente a noi stessi. E il cervello lo sa, quando mentiamo a noi stessi. Non lo si può ingannare, il cervello. Mentire a se stessi è molto pericoloso, perché ci rende persone false e inaffidabili ai nostri occhi. Dobbiamo riconoscere il dolore, la difficoltà, le problematiche oggettive della nostra realtà, sentirle emotivamente, accettarle, e sfruttarle a nostro favore, trarne ogni vantaggio possibile, dopodiché cercare di capire come risolverle. Questo è ottimismo. Coloro che ripetono incessantemente 'pensa positivo' pensando che questa frase risolva ogni problema come per magia senza capire come, senza fare alcunché per elaborare la situazione, non sono ottimisti, sono solo coglioni.

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