
Voglio raccontarvi una storia. C'era una volta una bambina molto infelice e spaventata. Una bambina che non si sentiva mai al sicuro. Questa bambina, per sfuggire alle sue paure, si rifugiava nei sogni. Si chiudeva in camera o nel bagno e si metteva a sognare ad occhi aperti. Il sogno più ricorrente, a quei tempi, era di festeggiare il compleanno con i Ricchi e Poveri (molto famosi, all'epoca) che avrebbero cantato per lei, compresa la classica canzoncina 'Tanti auguri a te'. Questo sogno era talmente grande e potente che lei riusciva a visualizzarlo e vivere ogni emozione come se fosse reale. Questa folle bambina non aveva nessun dubbio che questo sogno si sarebbe prima o poi realizzato. E l'idea la eccitava, la rendeva felice e gioiosa, la faceva sentire ripagata di tutto, come se la realizzazione di questo sogno fosse un risarcimento per tutta l'infelicità che stava vivendo. La bambina pian piano è cresciuta ed è diventata adolescente. E la passione per i Ricchi e Poveri si è tramutata in quella per i Duran Duran e per altri complessi decisamente più in voga e più 'fighi'. Ma quel sogno, quel sogno della bimba impaurita, non è mai svanito. Le canzoni dei Ricchi e Poveri continuavano ad essere ogni tanto ascoltate su Lp e musicassette. Poi l'adolescente è diventata una giovane donna amante della musica vintage anni Ottanta e ha comprato i cd dei Ricchi e Poveri. A un certo punto nel mondo della tv sono sbarcati i reality show, e con la presenza dei Ricchi e Poveri a Music Farm la giovane donna ha ripreso infantilmente a sognare che quel gruppo cantasse per lei a un compleanno. La giovane donna è diventata poi una donna un po' meno giovane e ha trasferito quelle canzoni nell'iPod per sentirle in palestra. E ogni volta, sul tapis roulant, si sentiva energica e allegra ascoltando quelle canzoni, e continuava a fare quel sogno. Soprattutto nei momenti tristi, nei momenti che le facevano rivivere quei brutti momenti dell'infanzia. Ormai ascoltare ogni tanto i Ricchi e Poveri e sognare che cantassero per lei non era solo un vezzo originale. Era anche un modo per ricordare a se stessa che sognare è meraviglioso. Giunta a 39 anni, a quella donna è scattato un click. Si è svegliata una mattina pensando: 'E se trasformassi quel sogno in obiettivo? Ho sempre pensato che a 40 anni avrei fatto qualcosa di molto speciale. E se facessi una festa invitando i Ricchi e Poveri a cantare per me?' Ovviamente, una parte della testa di quella donna, la parte fintamente 'sana', ha detto subito: 'Tu sei una povera pazza.' Ma fortunatamente la parte veramente sana di quella testolina ha risposto a dovere: 'Forse sì, forse sono pazza. E voglio fare questa pazzia.' Ed ecco come prosegue la mia storia (perché tanto lo sapete che si tratta di me...). Sono riuscita, tramite un cantante di mia conoscenza, ad avere il numero del loro manager, il quale molto bruscamente mi ha liquidata con un 'Loro non si prestano a questi eventi e comunque sono sempre all'estero per tournée varie o impegnati in altre cose,' La cosa incredibile è che quelle parole non mi hanno scoraggiata neanche per un secondo. Avevo vissuto quella festa nella mia mente talmente tante volte, talmente tanto nitidamente, che esisteva già, era già fatta. Ho semplicemente detto al manager di chiederglielo, e di porgere loro i saluti del cantante comune amico. Il giorno dopo il manager mi ha richiamata e mi ha detto che avevano accettato, e che non mi avrebbero chiesto soldi tranne un rimborso spese, grazie all'amico comune che ci aveva messo una buona parola. Unico problema. Avevano quasi tutti i weekend occupati, e Roma non compariva quasi mai nel loro calendario. Dico la data della festa e il manager mi risponde: 'Accidenti, Signorina, Lei è proprio fortunata! Non solo è uno dei loro pochi sabati liberi in questi prossimi mesi, ma il giorno prima e quello dopo devono essere per forza a Roma per una trasmissione televisiva, quindi la cosa è facilissima!' Fortunata, mi aveva detto. Forse sì. Forse era davvero un rimborso per tutte le sfortune dell'infanzia. Ma io non credo di essere stata fortunata. Credo di essere stata io a creare quella realtà, non smettendo mai di sognare. Era un sogno stupidissimo per molte persone... un sogno per cui sono stata derisa molte volte prima e dopo averlo realizzato. Ma era il mio sogno, quello che mi aveva salvata da una brutta infanzia. E si è avverato. Ho fatto una splendida festa a Villa Miani, a Roma, con un sacco di miei amici, e i Ricchi e Poveri hanno cantato per me, compresa la famosa 'Tanti auguri a te' quando è arrivata la torta. Ho scritto questa storia non solo per condividere con voi un mio momento di felicità di qualche anno fa, di cui molti sono peraltro già a conoscenza, né per dirvi il banale 'non smettete mai di sognare'. Ho scritto questa storia perché recentemente, commentando un altro blog e scrivendo questa storia così come ve l'ho raccontata, mi sono soffermata a riflettere sul significato di questo sogno, sulla sua origine. Se tornate per un attimo all'inizio della storia, vi ricorderete che questo sogno è nato per difendermi da un'infanzia molto infelice. Da piccola non sapevo divertirmi, non sapevo godermi la vita, non sapevo giocare con gli altri bambini. Sapevo solo sognare, perché era l'unica cosa che potevo fare per non soccombere alla paura e al dolore. La motivazione era molto forte. Fuggire da una vita orribile e viverne una per me meravigliosa. E tanto più la motivazione è forte, tanto più il desiderio e l'obiettivo è stimolante, tanto più il sogno è nitido e vivido e tanto più aumenta la possibilità di realizzarlo. Spesso i sogni migliori nascono da un dolore, da una paura. Nascono per difenderci da qualcosa. Senza quell'infanzia non avrei mai realizzato neanche un terzo di tutto ciò che ho realizzato nella mia vita. Non avrei mai realizzato alcun sogno. E i Ricchi e Poveri non avrebbero mai cantato per me. Dovremmo ricordarci sempre, nella vita, che i nostri momenti più difficili nascondono sempre una grande opportunità. A volte, anche solo quella di sognare. E di realizzare i nostri sogni.
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