
Quando veniamo svegliati da un brutto sogno, sappiamo già che la giornata non sarà delle migliori. Perché inizia con uno sforzo, quella giornata: lo sforzo di resettare il nostro umore prima ancora che gli eventi quotidiani lo abbiano potuto guastare, o per meglio dire, che noi abbiamo permesso loro di guastarlo. La notte, quando dormiamo, non abbiamo il potere di controllare il nostro stato d'animo, i nostri pensieri, il nostro linguaggio interiore. Non possiamo intervenire in alcun modo sul nostro inconscio, perché è lui che fa da padrone, quando noi ci lasciamo andare al sonno. E quando ci svegliamo, quando lui ci sveglia perché ha deciso di tormentarci, ci piombano addosso come macigni tutto il suo potere e tutta la nostra impotenza. Passiamo tutta la giornata a cercare di toglierci quella orribile sensazione di dosso, quel fastidio, quella paura, quel dolore che lui ci ha risvegliato mentre noi non potevamo controllarlo. Continuiamo a ripeterci che era solo un brutto sogno, che ora va tutto bene, ci diciamo quello che ci diceva la mamma da piccolini, quando accorreva per tranquillizzarci sentendoci agitati e spaventati da un incubo. Ma spesso non riusciamo a fidarci di noi stessi e delle nostre parole come ci fidavamo di quelle di nostra madre da piccoli. Non ci fidiamo perché adesso siamo grandi, e sappiamo bene che il nostro inconscio non è qualcosa di esterno da poter tenere a bada, da poter allontanare a nostro piacimento. Sappiamo che il nostro inconscio è esattamente quello che sentiamo e pensiamo davvero, sappiamo che è la nostra verità interiore e che ci indica con una precisione spietata le nostre paure, i nostri desideri, le nostre angosce, le nostre speranze. Noi siamo proprio quello, siamo il nostro inconscio. E quindi abbiamo la responsabilità anche della sua qualità di vita, che diventa poi necessariamente la nostra. Se da addormentati non abbiamo potere su di lui, da svegli ce l'abbiamo. Abbiamo innanzitutto il dovere di ascoltarlo, di accoglierlo, di accettarlo, di tranquillizzarlo e di rimproverarlo se necessario. Abbiamo il dovere di lavorare sul nostro conscio affinché faccia pace con l'inconscio, affinché comunichi con lui, affinché lo prenda per mano e lo guidi. Sempre e comunque dipende da noi. Sempre e comunque siamo noi che dirigiamo la nostra mente e anche quando non possiamo controllarla la possiamo comunque programmare. Dipendono da noi i sogni belli e i sogni brutti, di notte e di giorno. Verità molto scomoda per chiunque, me compresa, ma verità.
Nessun commento:
Posta un commento