
Mi è capitato, talvolta, di ricevere un sms e di sbagliare a leggere il mittente. Pensavo di averlo ricevuto da una persona anziché da un'altra (quella che me lo aveva realmente inviato). L'argomento era neutro e banale, dissertazioni su un programma televisivo, sul tempo, sul traffico, sull'influenza. Ho digitato la risposta al messaggio, più o meno elaborata, senza uscire dall'argomento, e un attimo prima di inviarlo mi sono accorta che avevo letto male il mittente, che me l'aveva mandato un'altra persona. A quel punto ho realizzato che il messaggio era totalmente da riscrivere. Eppure l'argomento era quello, e le mie opinioni in merito anche. E allora, che cambiava? Cambiava il linguaggio. Noi non parliamo la stessa lingua con tutti, non usiamo gli stessi toni, e cambia il modo di interagire. Cambiano i codici di comunicazione. Con certe persone usiamo l'ironia, con altre la seriosità, con certe persone utilizziamo il nostro dialetto regionale, con altre parliamo in modo molto più forbito, con qualcuno abbiamo in comune parole che racchiudono un mondo che ci accomuna solo e soltanto a quella persona. Cambiamo profondamente a seconda della persona che abbiamo davanti. Non siamo mai gli stessi, mai. C'è solo la nostra base che rimane la stessa, come una specie di neutra pasta sfoglia. Possiamo diventare dessert o torta rustica, a seconda di chi abbiamo davanti. E quanti tipi di dessert e di torte rustiche! Noi siamo solo ciò che l'interazione con gli altri ci porta ad essere, siamo ispirati dagli altri. Per questo le persone sole sono tristi, perché sono solo misera pasta sfoglia.
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