domenica 10 gennaio 2016

SECOND CHANCE

Credo sia capitato a molti, se non a tutti, di dare una seconda possibilità a qualcuno che non si è comportato bene con noi, che ci ha feriti, delusi. Poco importa se la persona in questione è un partner, un amico, un collaboratore, un parente. Abbiamo messo da parte l'orgoglio e il dolore e abbiamo deciso di 'perdonare' e dare un'altra opportunità a questa persona che spesso, poi, ci ha feriti o delusi di nuovo. La cosa che mi ha sempre sorpresa è che quasi ogni volta, tranne rare eccezioni, ci diciamo che il tradimento della nostra fiducia per la seconda volta non giunge inaspettato, come la prima volta; non è affatto un fulmine a ciel sereno, bensì una conferma di ciò che ci aspettavamo. Mi sono sempre quindi interrogata sul perché ci ostiniamo a dare una seconda opportunità se già sappiamo che questa persona non la merita. Troppa generosità? Non credo. Stupidità o masochismo? Men che mai. Di fatto, io credo che la seconda opportunità non la diamo alla persona in questione, ma a noi stessi. È molto difficile ammettere di essersi sbagliati sulla scelta di un amico, un partner, una persona che abbiamo fatto entrare nella nostra vita e a cui abbiamo dato fiducia. Difficile pensare che il nostro istinto sia fallace, e che ancor di più lo sia il nostro cuore. Pensare che abbiamo potuto donare amore e fiducia a qualcuno che non la meritava è un pensiero molto difficile da tollerare per il nostro orgoglio, così tanto difficile che preferiamo addirittura rischiare di sbagliare due volte pur di non ammettere subito l'errore. Siamo davvero creature strane e contorte, noi esseri umani. Poiché non riusciamo a tollerare il dolore della delusione, ci esponiamo a una seconda delusione per essere certi di esserci davvero sbagliati. Per poter tollerare il dolore di una ferita, ci facciamo ferire due volte. Sublime controsenso. Forse sarebbe meglio accettare subito l'umana fallacia del nostro cuore e farsene una ragione, ma spesso per accettare un dolore e porre fine a un rapporto, di qualunque natura esso sia, abbiamo bisogno che la delusione e le ferite siano inconfutabili, indiscutibili, inaccettabili, senza possibilità di appello. Abbiamo bisogno di accettare che non siamo infallibili NOI, ancor più di chi ci ha feriti.