mercoledì 17 settembre 2014

DAMMI UN CONSIGLIO

Credo sia capitato ad ognuno di noi di trovarsi in una situazione difficile, o di dover prendere una decisione, e chiedere un parere, un consiglio, a qualcuno. Questo qualcuno può essere un amico, un familiare, un collega, o anche un semplice conoscente. Sicuramente qualcuno che, per qualche motivo, ci ispira fiducia. Spesso, però, a mio parere, nell'atto del chiedere il consiglio viene commesso un errore di fondo, un grossissimo, fatale, errore: il rivolgersi a qualcuno di fiducia, sì, ma che non ha le competenze adatte per dare consigli nell'ambito in cui li chiediamo. Un ottimo amico con una vita sentimentale disastrosa, ad esempio, non è la persona adatta a cui chiedere consiglio su un problema di cuore. Ho riflettuto molto sull'ostinazione di certe persone a chiedere consigli e pareri a coloro che hanno fallito come o più di loro, e credo di aver tratto una mia personalissima conclusione: spesso le persone non vogliono davvero buoni consigli, vogliono solo sentirsi avallate e appoggiate nei loro fallimenti. Spesso vogliono la pacca sulla spalla, vogliono solo sentire che non sono le uniche a sbagliare, che sono in buona compagnia. In fondo in fondo, rifuggono il consiglio di una persona davvero esperta, che ha davvero avuto successo, perché hanno paura di non essere all'altezza di seguire quel consiglio, e quando hanno l'immensa fortuna di riceverlo lo accantonano con improbabili giustificazioni, come il fatto  che quel consiglio non si addice al loro carattere, o che la persona in questione non ha davvero capito il loro problema. Personalmente, se chiedo un consiglio, non ritengo tanto importante la fiducia che mi ispira a pelle la persona, o il legame che mi unisce ad essa, quanto la competenza di quella persona nell'ambito in cui mi serve il parere. E non c'è che un modo per capirne la competenza: osservare la sua vita. Se è una vita di successo, o almeno io la ritengo tale, ascolto con attenzione e umiltà e cerco di mettere in pratica quanto mi viene insegnato. Ma se la vita di quella persona è fallimentare, per quanto affetto io possa provare per quella persona, non perdo tempo ad ascoltare e tantomeno a chiedere lezioni di vita e consigli. Per quanta bravura e saggezza possiamo dimostrare, infatti, sono solo i nostri risultati, la nostra vita, a parlare di noi. La teoria sarà sempre qualcosa di utile ma di molto sterile se non accompagnata dalla pratica. C'è solo un modo davvero efficace per consigliare gli altri: essere di esempio.